giovedì 27 dicembre 2007

sciampagn

Che sarà?
Sono già giorni che penso al 2008...
Ho una strana sensazione addosso...incertezza mista a masochistico piacere/ricerca del dolore...nulla di esagerato...è come se volessi una situazione di minor agio (economico...non navigo nell’oro ma vivo agiato) ma di maggior felicità...
Vorrei un lavoro più appagante...magari legato al percorso di studi che ho fatto...qualcosa nell’informazione, nella formazione...magari con la lingua spagnola...magari in un paese latino...magari pagato in maniera dignitosa...magari...magari...

Sono oramai certo che le idi di Marzo, nei giorni ad esse precedenti, saranno un periodo di grande leggerezza per il mio morale. Sono infatti i giorni in cui darò le mie dimissioni con decorrenza due mesi.

Nel frattempo sogno di trovare lavoro come insegnante di italiano o di trovare qualcosa che valga la pena affrontare. Un progetto da un anno. Un progetto costruttivo.
E’ stato costruttivo venire qua ma non può darmi più nulla.
Non c’è futuro, non c’è la luce alla fine del tunnel...è una barca che affonda questa azienda, difatti l’hanno affidata ad un incompetente sperando che accellerasse l’inesorabile.

Oggi si chiude il 2007, mica male, han fatto un sacco di grana anche quest’anno, sulla pelle di un sistema sanitario allo sfascio in un paese in declino.
Non so se avete letto l’articolo del Times sulla “Dolcevita No More”.
Un paragrafetto diceva “fuga di giovani talentuosi all’estero alla ricerca di un futuro”
Mi ci sono riconosciuto.
Talentuoso non lo so. Forse sono talentuoso in un’ipotetica gara di rutti (virtuoso oserei dire). Non spetta a me dirlo.
Per quel che rigurada la fuga...non c’è nulla che mi spinga a tornare, è questa la vera paura del 2008...mi manca tutto...amicizie, affetti, cultura...ma chi ci torna in una società di tagliagole? Senza un lavoro serio, senza la possibilità di una minima speranza di indipendenza (condividere appartamento con amici non è indipendenza...)
Sono tornato a inizio Dicembre e sono rimasto deluso, sarò io che sono cambiato.
Voi no, per fortuna o per sfiga. Dipende

A voi il “2008”. Senza aggettivi. Che sia un anno accettabile. Possibilmente di positive rivoluzioni per tutti.
I.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

io avevo capito che eri in italia...

scusa...

stavo pure per andare a citofonare...

beh. io domani torno a siviglia...

anzi stanotte...

bascioni...

Anonimo ha detto...

sono commosso. perdo sangue dall'orecchio destro

Anonimo ha detto...

La nostalgia è un sentimento atavico e comprensibile... un po' come la voglia di gnocca!
Dai Fridge, se torni ti accoglieremo a braccia aperte (e col randello in una delle due mani)... se non torni, ti veniamo a trovare ancora!